venerdì 25 settembre 2009

ALTRE IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

Mi accendo l’ennesima sigaretta della giornata, la fumo a pieni polmoni mosso da quel senso di autodistruzione che caratterizza le grandi occasioni. Al mio fianco ho un bicchiere di mirto vuoto e una birra appena cominciata per colpa di antonio. Mi faccio un paio di sorsi mentre passo in rassegna con lui gli eventi della settimana. Ci facciamo quattro risate pensando a quanto siamo coglioni e discutiamo di emozioni. Ci rendiamo conto di essere sempre alla ricerca di quelle forti, le migliori. Perché le cose facili non ci piacciono e poi tanto non sono quelle che ti riempiono la vita. Pensiamo al fine settimana, alla prossima uscita e ai compleanni. Quelli proprio non ci piacciono e tanto meno le feste a sorpresa. Rimango solo ad assaporare le mie di emozioni illuminato dalla luce fioca della lampada di Micol. Bella la luce rossa soffusa, di gran classe. La birra scende inesorabile e la pietra focaia dell’accendino schiocca per l’ennesima volta. Un alone di fumo mi avvolge per formare quel bozzolo a me caro, sperando che mi protegga dall’ennesima minaccia del mio karma. Ripenso ai messaggi inviati e a quelli non ricevuti. Alle cose dette e alle promesse non mantenute. La piacevole telefonata con le persone care non attenua la malinconia di settembre e neanche la prossima visita di luigi riesce a cancellarla. Non ho sonno e mi rendo conto che questo stato aumenta il rischio di accensione di un’altra sigaretta (devo smettere cazzo). Vabbè domani è venerdì, mi aspetta un altro weekend di emozioni forti, mi sa che non ne posso fare a meno…Where is my mind?

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

Prendi una notte in cui non riesci a dormire. I tuoi amici si autoeliminano uno a uno fino a lasciarti solo con i tuoi pensieri. Inizi a sognare a occhi aperti...sogni strani...immagini un'estate senza vacanze. A Cagliari. Immagini di prendere la vespa per passare lunghi pomeriggi al mare conclusi con birretta e patatine e piacevoli uscite notturne nei dintorni del centro storico. Sorseggi il tuo mojto all'elfo e ascolti jazz il mercoledì in piazza Savoia. Immagini infinite chiacchierate con Alberto, sul senso della vita...come sempre. Ci lamentiamo del lavoro, discutiamo di rapporti personali e concludiamo che, in fondo, non stiamo poi così male. Parliamo di flirt estivi, amicizia e decidiamo cosa mangiare per cena. Poi pensi alle feste, alle cene ai nuovi amici e a quelli storici, che alla fine ci sono sempre e puoi sempre contare su di loro. Scorri velocemente tutti i posti che avresti potuto e voluto visitare: la via del vino, la toscana in vespa, gli Stati Uniti...già magari la California. Ti immagini i lunghi discorsi con Jo e Wendy, le estenuanti giornate con i bambini, le partite a biliardo con Andrew, le amiche che Jen ti avrebbe voluto, come sempre, presentare. Quelle immagini svaniscono rapidamente per confondersi con quelle della tua città, tanto più nitide che sembrano reali. Pensi a quanto sarebbe stato emozionante e divertente celebrare il matrimonio del tuo caro amico e a quanto sarebbe triste se uno stronzo di sindaco ti negasse la delega. Si manifesta l’immagine di Brusko con la fede al dito e di una bella festa in riva al mare. Sogni Motz che strimpella canzoni in spiaggia senza finirne una e falò come ai vecchi tempi. Ti gusti piacevoli chiacchierate al mare piene di rivelazioni, che tanto se sono sbagliate è molto meglio…immagini di dire cose che provi ma che vengono considerate non vere…tu che non prendi mai in giro nessuno e ti viene il sospetto di essere nel bel mezzo di una commedia degli equivoci che forse è meglio se inizi a correre. Sogni una telefonata che non ti aspetti che ti fa ritrovare una persona a cui vuoi troppo bene per permetterti di perderla. Pensi a belle persone perse perché la vita è crudele è il tempismo non è il tuo forte…Pensi troppo e sogni troppo e ti viene il sospetto che non siano pensieri e che non siano sogni ma solo impressioni di settembre…è la tua estate ma è già finita…e poi vattene a dormire che domani è lunedì…

martedì 21 aprile 2009

La pazienza...

Abbi pazienza.
Sono una persona complicata.
Ciò che mi piace dei nuovi incontri è la non conoscenza. Tutto ciò che avviene inizialmente è difficile da capire, da inquadrare in un clichè, in un comportamento a me familiare. Quanto ci metterò a capirti? Ma tu poi lo vuoi davvero? O è solo un modo per stancarmi e farmi desistere?

lunedì 23 marzo 2009

THE DUBLINERS

Cazzo piove. Salgo in macchina e guido senza pensare alla strada, ripassando la lista di cose che non posso aver dimenticato. Non faccio in tempo a finire che sono sotto casa di Luke Pears, il primo dei due compagni di viaggio. Temo sia in ritardo ma arriva dopo pochi minuti, uno sguardo dal portone del palazzo per cercarmi tra la pioggia fitta, ed ecco che il suo sorriso a trentadue denti rivela il fatto di avermi individuato. Non fa in tempo a sedersi che già ride di gusto. Lo guardo e rido anche io. Deve essere quel misto di eccitazione e agitazione che accompagna tutti i miei viaggi. Bene, cominciamo bene. Un salto al bancomat per fare il pieno di soldi e dieci minuti di macchina ci dividono dal terzo amico. Piove ancora, ma appena arriviamo davanti a casa di Luke Fin smette. E' un segno beneaugurante. Anche lui ride e la cosa conferma l'ottima scelta della compagnia. Il viaggio verso Alghero procede tra cazzate e risate, non c'è più spazio per i pensieri negativi. Mettiamo da parte tutti i problemi di lavoro, soldi e cuore che lasciano spazio a spensieratezza ed euforia.
(Ma ce la farà la valigia di Pears a passare il check in della Ryan Air?)
Saliamo in aereo e l'impatto con l'inglese è subito duro. “Can you bring me a toilet?” chiede Pears alla hostess basita. “Napkin Luke, tovagliolo in inglese si dice napkin cazzo!” Grasse risate. Facciamo il tragitto dall'aeroporto al b&b sparando cazzate una dietro l'altra, tanto l'italiano chi lo capisce qua?! Anzi, diciamo pure qualcosa in sardo così non corriamo rischi! Solo più tardi scopriremo con imbarazzo e stupore che la ragazza che sedeva di fianco a noi non solo è sarda ma alloggia nel nostro b&b...le prime figure di merda non hanno impiegato tanto ad arrivare. Poggiamo le nostre cose nella stanza della Barbie e dirigiamo verso Temple bar per le prime guinnes. Solo un pò di riscaldamento prima della giornata di festa. San Patrizio scorre tra una fiumana di gente vestita di verde e un fiume di birra scura. Indossiamo cappelli improponibili e ci riempiamo la faccia di simboli irlandesi. Festeggiamo fino a tardi perdendo il conto delle guinnes ingurgitate nel passare da un locale all'altro. La colazione dell'indomani ci riserva un siparietto delizioso. La padrona ci chiede se per caso abbiamo perso un cappello la notte prima. “Sapete, il ragazzo della reception dice che tre ragazzi italiani ubriachi hanno perso un cappello ieri notte”. Neghiamo di essere noi e ironizziamo sugli altri italiani che alloggiano nel b&b. Torniamo in stanza e prima di uscire cerchiamo i nostri cappelli. “Il mio non lo trovo cazzo... ah eccolo. Fin tu ce l'hai, e tu Pears??” Luke non risponde. Il suo cappello non si trova. Vederlo mentre confessa alla padrona di averlo smarrito lui quel maledetto cappello non ha prezzo. Altre risate. I giorni dopo sono dedicati allo shopping e alla città, la scopriamo seguendo gli itinerari più battuti. Beviamo irish coffee e guinnes, ancora tanta guinnes. Ci fermiamo davanti a una vetrina: fighting blindness dice l'insegna. Fin mi guarda e chiede: “Fanno combattimenti tra ciechi qua??” La risposta è ancora una grassa risata. La buona musica ci attira nei vari locali di Temple bar e nei dintorni di grafton street, non facciamo in tempo ad ambientarci che è già tutto finito, c'è tempo solo per un'ultima guinnes. Il giorno dopo si riparte, si ritorna in Sardegna e alla vita di tutti i giorni. Problemi inclusi. Rimane però la sensazione di aver vissuto. E non ha prezzo.
…Where is my mind?

venerdì 13 marzo 2009

L'appiglio

In cerca di un appiglio che alimenti l'ottismismo. Per evitare di sprofondare in tristezza, depressione, paura. Dove sei appiglio?? Hai sembianze umane? Lineamenti femminili? Dove cazzo sei?

domenica 8 marzo 2009

moving again

Ci risiamo. Siamo all'ennesimo trasloco da quando ho avuto la possibilità di fuggire da casa dei miei. La futura dimora è ancora da individuare anche con tuttà probabilità sara "Casa Marina", la casa appena ristrutturata del mio amico Alberto che è talmente generoso da rinunciare al suo salone per offrirmi un giaciglio. I veri amici sono senza prezzo. Il lavoro è ancora in fase di assestamento mentre l'amore latita. In relatà una tipa interessante ci sarebbe, ma come sempre appena mostri un minimo di interesse per qualcuna, questa scappa da quello più stronzo. Credo che tornerò al sano vecchio cinismo che mi ha accompagnato nell'ultimo anno e che determina tanto successo. E' triste ma purtroppo è così.

lunedì 13 ottobre 2008

"Laddove hai versato del detersivo liquido per lavatrici scivolerai per il resto dei tuoi giorni"

Martedi 7 ottobre - L'affittuario rientrava a casa trovando una confezione di AVA lavatrice riversa su un fianco con il tappo distaccato dal collo. Copiosa fuoriuscita di liquido dal colore verdastro riversato lungo tutto il perimetro del locale lavanderia. @##!\\***

(... dopo numerosi lavaggi del pavimento...)

Domenica 12 ottobre - L'affittuario entrava nel locale lavanderia per effettuare un lavaggio con il programma lavaggio rapido di biancheria e abbigliamento vario utilizzato durante la trasferta in terra catalana. Appena varcata la soglia del suddetto locale, l'inquilino perdeva l'appoggio della gamba destra scivolando maldestramente causa residui di detersivo dislocati sull'intero perimetro con tanti saluti al proprio osso sacro...

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